Il filosofo Cornelius Castoriadis riteneva che “Gli individui hanno sempre ricevuto da parte della societa’ in cui
vivevano degli orientamenti, la rappresentazione di finalita’
valorizzate…incarnate in ciò che, in ogni epoca, era il proprio Ideale
collettivo dell’Io”
Se condividiamo questa idea, possiamo farne derivare che la rilevanza dell’attuale Presidente degli U.S.A. non sarà nel contrasto all’immigrazione, nella politica militare o nei dazi alle importazioni, ma piuttosto nell’ideale collettivo che avrà incarnato, orientando e formando nuove convinzioni nella società.
Nonostante l’immagine di anziano imbolsito, con vistoso riporto pennellato di giallo, il potere di cui è investito rende attraenti i suoi modi arroganti, l’esibizione di volgarità di vario genere, la prepotenza con cui calpesta ogni rituale democratico.
I meno critici cercano di spiegarci che, con questa inusitata condotta, il Presidente “cancella ogni ipocrisia”, perché mostra pubblicamente cos’è il potere, finora velato da un antico ma ormai inutile galateo.
Bisognerebbe però non dimenticare che una dosata ipocrisia è indispensabile al pacifico svolgimento delle relazioni umane, perché garantisce la necessaria regolarità tra aspettative e risultati.
Se si agisse esclusivamente secondo i propri desideri, senza alcuna moderazione, usciremmo di casa con il timore che il vicino ci lanci una sedia dal balcone, o che il barista ci serva fango piuttosto che caffè; non avremmo la certezza che il datore di lavoro ci bonifichi a fine mese lo stipendio e guideremmo l’automobile con il rischio di essere sorpassati a sinistra in una curva.
La regolarità del comportamento altrui è garantita vincolando la libertà indiscriminata con uno strumento chiamato diritto.
Strumento antico, ma da pochi secoli riconosciuto in egual misura a tutti, dopo essere stato solo un privilegio di pochi.
E’ evidente invece una tendenza a regredire verso forme di diritto non più generali, ma diversificate in ragione del censo, della nazionalità e del ruolo sociale: non meraviglierà vedere applicate tra poco versioni aggiornate dello “ius primae noctis”.
E’ questo forse il segno che il pennellato lascerà nella storia: l'ideale di umanità arrogante, individualista, truffaldina, volgare ed avida; ammirata perché potente e non ipocrita.