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martedì 16 agosto 2016

RIFORME: COSTITUZIONI VECCHIE ED UOMINI NUOVI


"la fine della costituzione di Weimar fu rappresentata da una legge di modificazione costituzionale (del 24 marzo 1933) che attribuì al Cancelliere dell'Impero Hitler poteri mostruosi, consentendogli la totale eliminazione della costituzione e degli altri partiti politici. Questo processo fu valutato come del tutto legale sia all'interno dello Stato, da parte del popolo tedesco, che in campo internazionale, da parte dei governi stranieri."

"Il nuovo è oggi di gran lunga troppo pieno di sè: esso ritiene di non aver più bisogno di una legittimazione o di una copertura giuridica...Ciò significa la legittimità del nuovo in quanto tale, che non rispetta nulla e valorizza ogni cosa. Essa è propria di un progresso scatenato che produce direttamente ed in modo automatico, insieme a sè stesso, una sovrastruttura ideologica. Karl Marx poteva ancora ammettere che la sovrastruttura ideologica (in cui rientrano i concetti di diritto e di legalità) si sviluppa talora più lentamente della base economico-industriale. Il progresso odierno non ha più tempo e pazienza. Esso rimanda al futuro e induce aspettative crescenti, che poi esso stesso supera con nuove aspettative sempre più grandi. Ma la sua aspettativa politica giunge alla fine stessa di tutto il 'politico'. "

(CARL SCHMITT: Le categorie del politico;  premessa alla seconda edizione - Agosto 1971)