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giovedì 13 ottobre 2016

TOPOLINO, FANTOZZI E IL REFERENDUM COSTITUZIONALE




Mi considero un oppositore del Governo Renzi.



Sarò sicuramente irrilevante, col mio solo voto, ma continuerò ad oppormi ad un Governo che, per composizione, obiettivi e disonestà comunicativa rappresenta appunto l’opposto dei miei ideali.



Per questa ragione ho deciso di votare SI’ al referendum costituzionale del prossimo 4 Dicembre.



Voterò SI’ perchè il testo della riforma è talmente  inadeguato, pieno di lacune, imprecisioni e contraddizioni, che viene da domandarsi se tanta inadeguatezza sia involontaria o intenzionale.



Se le disfunzioni della riforma fossero involontarie, il Presidente Renzi si troverebbe nello stesso ruolo di apprendista stregone assegnato a Topolino  in un film della Disney. Ma  pasticciare con formule troppo complicate fu disastroso per Topolino, sopraffatto dall’esito dei suoi maldestri tentativi.



Le istituzioni giuridiche, come tutte le idee, sebbene prive di materialità sono impregnate di un’energia da sfruttare con accortezza, ogni errore può causare disastrosi effetti collaterali, che travolgono per primo l’incauto operatore.



Dunque, se le riforme sono inadatte perchè  predisposte da incompetenti, la loro approvazione avrà conseguenze nefaste per i promotori, e questa è un’ottima ragione per votare SI’, avremo  la certezza di liberarci per sempre da Renzi e Renzisti.



Ma la riforma potrebbe essere inadeguata per scelta, dunque studiata con minuzia per rendere inoperanti alcune parti dell’attuale Costituzione.



E’ quello che mi fanno pensare gli intricati meccanismi che regolano i rapporti tra Regioni e Stato centrale, al di sopra dei quali vige assoluta una clausola di supremazia in favore dello Stato.



L’impressione è che si sia voluto nascondere, sotto formule equivoche ma concludenti, un obiettivo non confessabile, ovvero la sostanziale eliminazione delle autonomie locali.



Il Senato eletto dai Consigli regionali sarà un’istituzione onoraria, senza alcuna funzionalità, e gli Enti locali perderanno ogni partecipazione alla funzione legislativa.



Con l’accentramento della legislazione nulla potrà opporsi ad un progressivo svuotamento anche dell’autonomia amministrativa e tributaria degli Enti Locali.



Lo Stato Centrale sarà l’unico erogatore di risorse ed interlocutore dei creditori.



A chi giova la centralizzazione? A parte la vanità di ogni novello Bonaparte, non è da scartare l’ipotesi che il nuovo assetto istituzionale sia quello preferito dai creditori dello Stato, del resto è lo stesso Presidente a ripeterci che questa riforma “la vuole l’Europa”.



L’Italia sarebbe così assimilabile ad un’azienda insolvente cui il Tribunale sostituisce i precedenti organi di amministrazione con un commissario unico, incaricato di saldare i debiti.



L’obiettivo della riforma, più che istituzionale, sarebbe finanziario, ovvero garantire i creditori che il debito è sostenibile  perché l’attuale amministratore ha ampia autonomia operativa ed è l’unico a rispondere di attivi e passivi, non essendo più sottoposto alle attività di spesa e di riscossione attribuite ad altri soggetti.



Più che Padre Costituente, il Presidente Renzi risulterebbe un umile Ragionier Fantozzi che esegue servilmente gli ordini ricevuti, aggressivo solo tra le mura di casa, muto e sottomesso di fronte ai suoi superiori.



Votando SI’ impedirò che il Ragionier Fantozzi possa nascondersi dietro l’abituale alibi delle “mani legate”,  non potrà lamentarsi che sono stati populisti e gufisti ad impedire  il benessere degli Italiani.



In questi giorni il comitato del SI’, arricchito da concorrenti esterni come  Roberto Benigni, ci sta spiegando che il NO sarebbe un’altra Brexit, aggraverebbe la crisi economica, arresterebbe la modernizzazione e cose del genere.



Votare SI’ è l’unico modo di svelare il bluff, di constatare che scuole decorose, ospedali funzionanti, tribunali efficienti, trasporti pubblici non dipendono dalla Costituzione ma dai Costituenti, e che servirebbero  quelli del 1948: Calamandrei, De Gasperi, Einaudi, Foa, La Malfa, La Pira, Lussu, Moro, Mortati, Nenni, Ronchi, Togliatti, Vanoni…