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mercoledì 7 giugno 2017

CONCESSIONI DEMANIALI A CASTELLABATE: L’INTERESSE PUBBLICO E’ “SPIAGGIATO”




Nel linguaggio comune si attribuisce al concetto “interesse pubblico” un contenuto piuttosto generico, intendendolo come una qualità  di quei beni e servizi che accrescono il benessere della collettività.
Nel contesto degli atti amministrativi il concetto non ha una definizione specifica, diversamente dalla “dichiarazione” di interesse pubblico, che è una procedura tipizzata da norme di legge con formalità molto precise.
Fino ad oggi si conoscevano, come ipotesi di dichiarazione di interesse pubblico:
-     la dichiarazione del notevole interesse pubblico dei beni paesaggistici (prevista dal D.Lvo 42/2004);
-     la dichiarazione di pubblico interesse per la realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità (prevista dal D. Lvo 163/2006);
-     la dichiarazione di pubblica utilità finalizzata all’espropriazione dei beni privati (prevista dal D.P.R. 327/2001).
Molto interessante ed innovativa dunque la delibera della Giunta Comunale di Castellabate (n. 120/2017), che ha introdotto la DICHIARAZIONE DELL’INTERESSE PUBBLICO DELLE STRUTTURE BALNEARI INSISTENTI SUL DEMANIO MARITTIMO AL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA”.
Con questa originale procedura si prevede la realizzazione di manufatti sul demanio anche in contrasto con le prescrizioni dei piani urbanistici, trattandosi di manufatti appunto “dichiarati” di interesse pubblico.
La lettura della delibera sollecita alcune riflessioni.
In primo luogo, eravamo abituati a dichiarazioni di interesse pubblico che imponevano un vincolo su beni privati per consentirne l’uso pubblico, mentre,  al contrario,  con questa delibera, si liberano i privati da alcuni  vincoli nell’uso della cosa pubblica (nello specifico, il demanio marittimo).
Ma l’elemento più curioso della delibera è che attribuisce questa maggior libertà SOLO ai concessionari demaniali che:
-    sono autorizzati (per il momento) alla sola posa di ombrelloni e sdraio;
-    non sono al servizio di strutture adiacenti alle aree demaniali;
-    non sono a S. Maria o a S. Marco.
Dunque i soggetti senza stabilimento balneare e senza attività adiacente il demanio sono riconosciuti pubblici benefattori, ma non a S. Maria nè a S. Marco.
E i titolari di stabilimenti? Gli alberghi vicini alla spiaggia? Tutti gli altri concessionari?
Pagano il canone, la TARI, lo stipendio dei bagnini ma restano privati profittatori.