Powered By Blogger

martedì 21 luglio 2020

LA LEGGE DEL PIU' FURBO


Nel corso dei Consigli Comunali possono ammirarsi sequenze paradossali di eventi: una sollecitazione ad ispirarsi al Giudice Paolo Borsellino per il suo sacrificio in difesa della legalità viene immediatamente seguita da una messinscena per aggirare le norme sulle incompatibilità dei candidati.
Accade, quando c’è l’abitudine a prediligere la furbizia anziché la giustizia.
Non mancano i precedenti: ad esempio nella scelta del gestore del servizio idrico, al quale gli impianti dovrebbero per legge essere affidati a titolo “gratuito” e che riceve invece un incentivo di 900mila euro in tre anni, pagati da cittadini già gravati dallo spropositato aumento di tariffa.
Quando poi gli stessi cittadini cercano di far revocare questo affidamento (gratuito ma oneroso), scoprono che il referendum previsto dallo Statuto comunale è come le fidanzate del milleottocento, cioè si guarda ma non si tocca, fino a quando la volontà divina non lo abbia consacrato e regolamentato.
Altra vicenda quella degli anziani pescatori, che avrebbero avuto diritto a mantenere le loro imbarcazioni nei luoghi tradizionali se qualcuno non avesse “dimenticato” di adeguare il Piano Comunale alle nuove previsioni del Codice della Navigazione.
Da ultimo poi la farsesca sceneggiatura del parcheggio sulle strisce che non si vedono ma ci sono, o forse no.
La giustificazione sarebbe il diritto naturale di sottrarsi ad una legge che è troppo ingiusta, perché non corrisponde alle esigenze di qualcuno.
Ma bisognerebbe anche ricordare di quale fazione fosse quel politico che aveva introdotto la legge ingiusta.
Ad ogni modo, i cittadini ed elettori ne escono rassicurati: se qualche legge non gli risultasse troppo gradita, avranno nome ed indirizzo di chi può consigliare come raggirarla.