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giovedì 26 ottobre 2023

Il Difensore Civico della Regione Campania interviene a tutela del diritto di accesso agli atti della Pubblica amministrazione


 

Nella fattispecie concreta, un’azienda turistico-ricettiva verificava che una denominazione simile alla propria veniva adoperata da altro soggetto, nel medesimo Comune, per offrire alloggio turistico. Verificava anche che nel registro imprese presso la camera di Commercio non risultavano gli estremi di tale soggetto, incluso invece nell’elenco per il pagamento della tassa comunale di soggiorno.

Pertanto, volendo tutelare la propria insegna e dovendo acquisire i dati necessari a recapitare una diffida, inoltrava al Comune una istanza di accesso per conoscere il nominativo del titolare della attività in questione.

Il Comune rifiutava l’accesso a tali informazioni, sostenendo che non erano dovute, in quanto si riferivano ad attività esercitata in forma non imprenditoriale.

Contro questo diniego l’interessato chiedeva al Difensore Civico della Regione Campania di esercitare il potere di riesame.

Infatti l’art. 25 L. 241 1990, nel disciplinare l’esercizio del diritto di accesso, stabilisce che, in caso sia negato l’accesso, l’interessato può chiedere al difensore civico competente per ambito territoriale, che il diniego sia riesaminato. E nel caso in cui l’Ente interessato non abbia istituito l’organismo del Difensore civico, la richiesta di riesame dovrà rivolgersi al difensore civico competente per l'ambito territoriale immediatamente superiore.

In questo caso, non sussistendo Difensore civico né al livello comunale né a quello provinciale, il riesame resta attribuito alla competenza del Difensore Civico della Regione Campania.

E nel caso concreto il difensore Civico della Regione Campania ha esercitato il potere di riesame, ritenendo che il diniego era illegittimo, perché il diritto a conoscere i dati necessari a promuovere una tutela giuridica è un “diritto inviolabile”, ai sensi dell’art. 24 della Costituzione.

Sempre in riferimento al caso concreto, ma solo incidentalmente, il Difensore Civico ha chiarito che la tutela avverso atti di concorrenza sleale può essere azionata anche contro chi esercita un’attività in forma non imprenditoriale, considerato che l’art. 2598 c.c, tutela l’azienda contro “chiunque” usi nomi o segni distintivi tali da “creare confusione”.


sabato 18 febbraio 2023

CASTELLABATE: NOVECENTO ANNI PER PENSARE AL FUTURO


Quest’anno festeggiamo i novecento anni dalla fondazione del borgo di Castellabate.

Una ricorrenza che coinvolgerà emotivamente tutti i cittadini e gli ospiti del Comune, accompagnata da manifestazioni memorabili; sarebbe difficile pensare di aggiungere qualcosa di diverso, che non sia stato già immaginato e pianificato dagli efficienti organizzatori.

E’ una circostanza irripetibile per quasi tutti i cittadini oggi viventi, che difficilmente avranno partecipato al precedente centenario e quasi sicuramente non assisteranno al prossimo.

Non so se tra le iniziative ci sarà qualche mostra od altro evento per ricordare quella che fu, nel 1923, la celebrazione degli 800 anni del nostro Capoluogo.

In quella data Castellabate aveva una popolazione di 6.725 abitanti e la vicina Agropoli, con 4.093 residenti, arrivava appena al 60% di quella cifra. Oggi il rapporto è completamente ribaltato, visto che gli abitanti di Castellabate (8.674) sono il 40% di quelli di Agropoli (21 .254).

In un eventuale spazio dedicato ai festeggiamenti del 1923 sarebbe interessante che qualche storico ci ricordasse quanto fossero limitati all’epoca i servizi pubblici e le attività economiche, facendo emergere i progressi avvenuti in questi anni, grazie ad una espansione economica globale che ha sicuramente accresciuto in quantità e qualità gli Uffici e le strutture pubbliche, nonchè le loro prestazioni ai cittadini. Anche le attività economiche esistenti nel secolo scorso sicuramente si saranno valorizzate, aumentando di numero e di rilevanza.

Si comprenderà come le condizioni di vita sono molto migliorate, con una maggiore diffusione della cultura, la scomparsa delle devianze sociali causate dall’alcolismo e la diminuzione dei reati di ogni genere.

Da questo raffronto con il secolo scorso si ricaverebbero elementi di soddisfazione per il percorso compiuto e si potrebbero già progettare con entusiasmo i festeggiamenti del 2123, immaginando quell’evoluzione inevitabile del nostro territorio che consentirà ai nostri figli e nipoti un sempre maggior benessere, il merito del quale sarà sicuramente anche  un po' nostro.