Quest’anno festeggiamo i novecento anni dalla fondazione del borgo di Castellabate.
Una ricorrenza che coinvolgerà emotivamente tutti i cittadini e gli
ospiti del Comune, accompagnata da manifestazioni memorabili; sarebbe difficile
pensare di aggiungere qualcosa di diverso, che non sia stato già immaginato e
pianificato dagli efficienti organizzatori.
E’ una circostanza irripetibile per quasi tutti i cittadini oggi viventi,
che difficilmente avranno partecipato al precedente centenario e quasi
sicuramente non assisteranno al prossimo.
Non so se tra le iniziative ci sarà qualche mostra od altro evento per
ricordare quella che fu, nel 1923, la celebrazione degli 800 anni del nostro
Capoluogo.
In quella data Castellabate aveva una popolazione di 6.725 abitanti e la vicina
Agropoli, con 4.093 residenti, arrivava appena al 60% di quella cifra. Oggi il
rapporto è completamente ribaltato, visto che gli abitanti di Castellabate (8.674)
sono il 40% di quelli di Agropoli (21 .254).
In un eventuale spazio dedicato ai festeggiamenti del 1923 sarebbe
interessante che qualche storico ci ricordasse quanto fossero limitati all’epoca
i servizi pubblici e le attività economiche, facendo emergere i progressi avvenuti
in questi anni, grazie ad una espansione economica globale che ha sicuramente accresciuto
in quantità e qualità gli Uffici e le strutture pubbliche, nonchè le loro prestazioni
ai cittadini. Anche le attività economiche esistenti nel secolo scorso sicuramente
si saranno valorizzate, aumentando di numero e di rilevanza.
Si comprenderà come le condizioni di vita sono molto migliorate, con una
maggiore diffusione della cultura, la scomparsa delle devianze sociali causate
dall’alcolismo e la diminuzione dei reati di ogni genere.
Da questo raffronto con il secolo scorso si ricaverebbero elementi di soddisfazione
per il percorso compiuto e si potrebbero già progettare con entusiasmo i
festeggiamenti del 2123, immaginando quell’evoluzione inevitabile del nostro
territorio che consentirà ai nostri figli e nipoti un sempre maggior benessere,
il merito del quale sarà sicuramente anche un po' nostro.