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venerdì 12 febbraio 2016

FINALMENTE UN PAESE CIVILE!


Svegliandomi la mattina la radio mi informa sul crollo dei titoli bancari, poi accompagno i miei figli in fatiscenti edifici scolastici, affidandoli a docenti demotivati. Andando allo studio conto quante serrande di negozi la crisi economica ha fatto calare. Per raggiungere in auto il Tribunale debbo schivare le buche nell’asfalto, rallentare alle interruzioni, bestemmiare alle deviazioni.

Nel pomeriggio accompagno i bambini a corsi privati di sport, musica ed inglese, quelli che la scuola pubblica non può permettersi.

Se si ammalano prego molto, prego che l’unico pediatra non sia anch’egli malato, che il suo ambulatorio costipato di neonati non mi rigurgiti fuori e, soprattutto, prego non sia necessario recarsi in Ospedale, dovrei prima trovarlo.

Alla sera le notizie più tranquillizzanti: i titoli bancari non sono i peggiori.
Potete immaginare con quanto entusiasmo ho appreso che, tra pochi giorni, la Nazione uscirà da questa condizione miserevole per diventare, finalmente, un paese moderno: stanno approvando la legge sulle unioni civili!

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