Svegliandomi la mattina la radio mi
informa sul crollo dei titoli bancari, poi accompagno i miei figli in
fatiscenti edifici scolastici, affidandoli a docenti demotivati. Andando allo
studio conto quante serrande di negozi la crisi economica ha fatto calare. Per
raggiungere in auto il Tribunale debbo schivare le buche nell’asfalto,
rallentare alle interruzioni, bestemmiare alle deviazioni.
Nel pomeriggio accompagno i bambini a
corsi privati di sport, musica ed inglese, quelli che la scuola pubblica non
può permettersi.
Se si ammalano prego molto, prego che
l’unico pediatra non sia anch’egli malato, che il suo ambulatorio costipato di
neonati non mi rigurgiti fuori e, soprattutto, prego non sia necessario recarsi
in Ospedale, dovrei prima trovarlo.
Alla sera le notizie più
tranquillizzanti: i titoli bancari non sono i peggiori.
Potete immaginare con quanto entusiasmo ho
appreso che, tra pochi giorni, la Nazione uscirà da questa condizione
miserevole per diventare, finalmente, un paese moderno: stanno approvando la
legge sulle unioni civili!
Nessun commento:
Posta un commento
se vuoi commentare puoi utilizzare questo spazio