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venerdì 7 aprile 2017

CANTA CHE TI TASSA: ìmpari TARI (la legge ammette una illegittima tassa sui rifiuti)





Prendi una donna, dille che l’ami e stai sicuro che ti lascerà...trattala male e allora sì vedrai che ti amerà”.

Con questo testo del 1981 il cantante Marco Ferradini non solo raggiunse un insperato successo ma, a quanto pare, influenzò in maniera irrimediabile l’attuale classe dirigente italiana, ancora adolescente in quegli anni e dunque fragile, attratta da tali eminenze intellettuali ma troppo permeabile, carente di strumenti per un approccio dialettico.

I risultati di quell’indottrinamento inconsapevole si manifestano oggi, nei discorsi politici, nei provvedimenti amministrativi e perfino negli atti legislativi.

Un buon esempio è il comma 654-bis dell’art. 1 L. 147/2013, che, nel disciplinare i criteri tariffari della tassa rifiuti (TARI), così prevede:  

"Tra le componenti di costo vanno considerati anche gli eventuali mancati ricavi relativi a crediti risultati inesigibili.”

Far rientrare i mancati ricavi nei costi è un’operazione molto discutibile, al limite della  truffa, sarebbe come ordinare in pizzeria tre margherite e trovarsene sul conto cinque, con il cameriere che si giustifica dicendo: “Mi dispiace, ma stasera abbiamo incassato meno del previsto, perciò tocca a voi colmare la differenza”.

Il paragone non è improprio, soprattutto riferendoci alla TARI che, ricordiamolo, non è un’imposta ma un tributo, ovvero il corrispettivo di un servizio fornito, ed il suo ammontare non può eccedere il costo complessivo di questo servizio.

Invece, con la nuova norma,  la TARI eccederà il costo annuale del servizio per coprire le somme degli anni precedenti che non sono state riscosse perché evase.

Sicuramente questo meccanismo non incentiva l’Amministrazione ad essere efficiente nella riscossione, visto che le somme mancanti saranno addossate ai cittadini più diligenti e meno sfuggenti.

Proprio come nella canzone di Ferradini: se ami (e paghi) soffrirai più di chi (non pagando) tratta male la Pubblica Amministrazione e ne riceve amore.

Avremo dunque aumenti della tassa rifiuti che non sono giustificati dall’aumento del servizio bensì dall’aumento delle somme che qualcun altro non ha pagato.

Del resto,  in quel traumatizzante 1981,  Alice vinse a San Remo cantando “Per Elisa, paghi sempre tu e non ti lamenti, per lei ti metti in coda per le spese e il guaio è che non te ne accorgi”.

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