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sabato 15 maggio 2021

CONCESSIONI DEMANIALI PER USO TURISTICO: LA DIRETTIVA BOLKESTEIN NON E' UN VINCOLO INSUPERABILE

Si è svolto ieri, in modalità webinar, un interessante convegno patrocinato dalla Società degli Avvocati Amministrativisti Salernitani, dalla Confesercenti e dagli Ordini degli Avvocati di Salerno, Avellino e Vallo della Lucania. Molto autorevoli i relatori, tra i quali l’Avv. Antonio Brancaccio, ed i Presidenti dei T.A.R. di Salerno, Catania e Lecce. Il tema è noto: la Direttiva dell’Unione Europea n° 2006/123/CE (cosiddetta Bolkestein), ritenuta applicabile al rilascio di concessioni demaniali per uso turistico, ha vietato il rinnovo automatico delle concessioni. lo Stato Italiano, dunque, avrebbe dovuto recepire tale direttiva e prevedere nuove modalità con le quali affidare le concessioni pervenute alla data di scadenza. Considerando i problemi scaturenti dalla questione, il nostro Parlamento ha preferito defilarsi e non affrontarla, limitandosi soltanto ad una serie di proroghe delle concessioni scadute, in attesa di tempi migliori. Di diversa opinione sono però stati i Tribunali Amministrativi, i quali hanno ritenuto illegittima tale proroga (anche se prevista dalla legge), perché contraria ad una direttiva (appunto la Bolkestein), dotata di self executing, dunque immediatamente applicabile nel diritto statale e su questo prevalente. Tra i Tribunali Amministrativi chiamati a pronunciarsi sulla vicenda si segnala come eccezione la decisione del T.A.R. Lecce, l’unico sinora a ritenere che la direttiva Bolkestein non può imporsi sulla legge nazionale, e che dunque i Comuni devono riconoscere ai concessionari la proroga legale. Il convegno ha fatto emergere numerosi elementi di interesse e di futura discussione, che sicuramente alimenteranno il dibattito sulla materia ed influenzeranno le future posizioni di Parlamento, Governo, Magistratura ed Enti Locali; segnalo quelle che mi sono parse più evidenti: 

A. la direttiva Bolkestein riguarda l’affidamento di quelle risorse che possiedano entrambe queste caratteristiche: 
 1) scarsità; 
2) interesse tranfrontaliero; 
Si pone allora il problema di verificare se, in tutti i Comuni d’Italia, tutti gli arenili presentino entrambe tali caratteristiche, mancando le quali la Bolkestein risulterebbe inapplicabile; 

B. la direttiva Bolkestein non contiene una disciplina per il rilascio delle concessioni, sempre rimessa al legislatore nazionale e regionale, che dovrà indicare i criteri per valutare le richieste dei concessionari. Tra questi criteri non può escludersi rientri l’affidabilità imprenditoriale del richiedente che, in molti casi, è avvalorata dai risultati cui è pervenuto nella sua esperienza di concessionario; 

C. la direttiva vieta una proroga generalizzata ed indiscriminata; ciò non esclude che, per particolari e certificate circostanze, le autorità amministrative possano riconoscere l’opportunità di proroghe limitate; 

Mi fermo a questi punti perchè già fanno intravedere le possibili soluzioni della questione, in attesa di un intervento risolutivo da parte del nostro Parlamento. Aggiungo solo l’annotazione dell’Avv. Brancaccio, come sempre illuminante, sulla Spagna, dove le concessioni di arenili non si rinnovano automaticamente… però hanno una durata che può arrivare a 99 anni! 
Non so se il convegno sia stato registrato per un accesso pubblico: se lo fosse, consiglio agli interessati di ascoltarlo.

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