IL GIURISTA E' FUORI DAI CODICI ------- Avvocato Vincenzo Montone ------- Castellabate (SA) via Colombo 11 ------- +39 0974960347 ---- montonevince@libero.it
sabato 22 febbraio 2014
mercoledì 19 febbraio 2014
CARTINE (7)
Salvatore
Satta, IL MISTERO DEL PROCESSO,
Adelphi,
1994
"Il
giurista, che considera il diritto come un valore, e ha impegnato nello studio
di esso tutta la vita, non può chiudere gli occhi di fronte alla realtà, e non
può non considerare come realtà l'erosione del concetto di diritto sul piano
teorico, e sul piano pratico la complessità della vita sociale, con l'affiorare
di potenti e prepotenti interessi per i quali il diritto sembra un ostacolo nel
cammino; e il conseguente formarsi di nuove strutture sociali o il deformarsi
delle antiche. La sua osservazione lo porta a riconoscere che esiste una vera e
propria vocazione del nostro tempo a vivere senza il diritto, se pure questa
tendenza, entro certi limiti, non risponda ad una esigenza dell'animo umano,
del che sarebbe troppo lungo dare l'allettante dimostrazione. Ma questa
osservazione della realtà non genera in lui alcun pessimismo: a lui basta di
poter dire che questi ordinamenti, anche se si concretano in norme formalmente
valide, non sono diritto"
sabato 1 febbraio 2014
CHIARE LETTERE (10) ANTONIO MASTRAPASQUA OVVERO: LE LAUREE MIGLIORI PER TROVARE LAVORO
La
laurea falsa di Antonio Mastrapasqua
di Alessandro D'Amato - 01/02/2014 - La racconta Libero
Libero di oggi parla di una condanna a carico di Antonio
Mastrapasqua per un’accusa importante: una falsa laurea. Lui ha comunque
ridiscusso la tesi e ottenuto alla fine il titolo di studio in economia e
commercio. Racconta il quotidiano:
il 4
aprile 1997 la Prima
sezione penale della Corte suprema di Cassazione, presieduta da Giulio
Carlucci, conferma definitivamente la pena a dieci mesi di reclusione per
Mastrapasqua decisa dalla Corte d’Appello con queste parole: «È ben
configurabile il delitto di falsità ideologica in relazione alla fattispecie
riguardante il non veridico contenuto del verbale di esame di laurea e il
rilascio del diploma di laurea, contenenti l’approvazione del candidato e la
proclamazione di “dotto – re”».
I giudici lo condannano pure a pagare le spese processuali e un
milione di lire per la cassa delle ammende. Il 18 giugno del 1996 il collegio
di secondo grado era stato durissimo:
«Mastrapasqua
censura la genericità degli elementi di prova raccolti nei suoi confronti, si
deve rilevare invece che i primi giudici hanno analiticamente indicato i fatti
posti a sostegno dell’affermazione di responsabilità. Risulta
incontrovertibilmente che l’appellante non ha sostenuto alcuni esami perché le
firme sui verbali degli stessi non sono degli esaminatori. Nonostante ciò
Mastrapasqua ha presentato domanda per sostenere l’esa – me di laurea e ha
conseguito il relativo diploma».
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