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mercoledì 19 febbraio 2014

CARTINE (7)


Salvatore Satta, IL MISTERO DEL PROCESSO,
Adelphi, 1994





"Il giurista, che considera il diritto come un valore, e ha impegnato nello studio di esso tutta la vita, non può chiudere gli occhi di fronte alla realtà, e non può non considerare come realtà l'erosione del concetto di diritto sul piano teorico, e sul piano pratico la complessità della vita sociale, con l'affiorare di potenti e prepotenti interessi per i quali il diritto sembra un ostacolo nel cammino; e il conseguente formarsi di nuove strutture sociali o il deformarsi delle antiche. La sua osservazione lo porta a riconoscere che esiste una vera e propria vocazione del nostro tempo a vivere senza il diritto, se pure questa tendenza, entro certi limiti, non risponda ad una esigenza dell'animo umano, del che sarebbe troppo lungo dare l'allettante dimostrazione. Ma questa osservazione della realtà non genera in lui alcun pessimismo: a lui basta di poter dire che questi ordinamenti, anche se si concretano in norme formalmente valide, non sono diritto"

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