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martedì 28 ottobre 2014

LIBERE PREMONIZIONI (2): LA PRIVATIZZAZIONE GLOBALE DELLA GIUSTIZIA


In un mio precedente post (LIBERE PREMONIZIONI del 12 11 2013) prefiguravo alcuni rischi per il futuro della professione, sembra che il problema non sia solo italiano, almeno questa è l'impressione che si ricava leggendo questo articolo pubblicato sul sole24ore


28/10/2014: CONTRO LE LIBERALIZZAZIONI 
Francia, avvocati in sciopero alzano un "muro di codici" 
di Francesco Machina Grifeo |   

Si inasprisce la protesta degli avvocati francesci contro le liberalizzazioni volute dal ministro dell'Economia Emmanuel Macron. Ieri, nel foro di Nantes l'astensione è stata totale, con circa 200 legali che hanno deposto la toga per costruire una sorta di "muro" fatto di codici davanti al Palazzo di Giustizia della città inscenando una protesta contro una riforma che li riguarda in prima persona e che considerano "draconiana". «Invito ciascun collega a contribuire al muro di mattoni che è quasi il nostro 'muro del pianto', e che noi chiamiamo il 'muro di codici'. La nostra lotta non si fermerà fino a quando il governo non avrà rinunciato a tutte queste riforme», ha dichiarato Jacques Lapalus, presidente dell'ordine degli avvocati di Nantes, lunedì mattina. Gli avvocati hanno incrociato le braccia nella prima di cinque giornate battezzate della "giustizia morta". Fra le misure al centro della protesta il cosiddetto c ontributo di solidarietà obbligatorio a carico della categoria per sostenere i costi del gratuito patrocinio (in alcuni casi non più pagato dallo scorso agosto) che dunque non sarebbe più interamente a carico dello Stato. Per dare più incisività alla protesta gli avvocati hanno anche deciso di spegnere i telefoni rendendosi così irreperibili per le urgenze penali e bloccando il patrocinio gratuito nel tentativo di «far comprendere al ministro delle Finanze l'importanza del nostro ruolo per la pace sociale». Ma a preoccupare molto la categoria c'è anche la proposta di riforma che prevede la creazione dell'avvocato dipendente di imprese private e l'apertura ai capitali esterni degli studi legali avvocato. «Il giorno in cui gli avvocati saranno stipendiati da una azienda avremo dimenticato il nostro giuramento - attacca Lapalus -, e noi non dobbiamo venderdi alle potenze del denaro».

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