Avere lo studio a quaranta chilometri dal più vicino Tribunale mi costringe a
percorrere ottanta chilometri per depositare anche un solo foglio in formato
A4.
Normale che l'introduzione della trasmissione telematica per gli atti
processuali mi abbia entusiasmato: finalmente per spostare le parole non avrei
dovuto accompagnarle di persona!
Ma l'entusiasmo, sentimento fugace, per noi
italiani ha l'effimera consistenza dell'illusione.
Ho tollerato l'adozione,
tra tutti i sistemi informatici possibili, di quelli più macchinosi, più lenti,
meno intuitivi, ma non riesco a tollerare il ridicolo delle notifiche
telematiche alle Amministrazioni Pubbliche.
Senza entrare nei dettagli di una
materia inutilmente complicata, mi limito ad avvisare che queste notifiche sono
impossibili perché l'indirizzo del destinatario si trova solo nell'elenco
eliminato.
Gli indirizzi e-mail certificati delle Pubbliche Amministrazioni
non sono reperibili nel registro indicato dalla legge ma in un altro registro,
sempre indicato dalla legge, ma che, dall'agosto 2014, non è più utilizzabile
per le notifiche telematiche.
Dunque, anche se l'indirizzo non cambia ed è
contenuto in un registro pubblico denominato proprio I.P.A. (Indice delle
Pubbliche Amministrazioni), se vi azzardate ad usarlo per una notifica, questa
sarà considerata nulla.
E stamattina in Tribunale il Magistrato mi diceva:
"Avvocato, ma questa notifica al Comune non sarebbe stato meglio farla in
cartaceo, come al solito?"
Osservazione ragionevole e cortese, non avrei mai
potuto rispondere: "Ha ragione, qui dentro non dobbiamo mai sforzarci di trovare
una logica nelle leggi"
Nessun commento:
Posta un commento
se vuoi commentare puoi utilizzare questo spazio