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sabato 13 aprile 2019

DEPOSITO NELLA CANCELLERIA CIVILE DEI DOCUMENTI NON TRASMISSIBILI IN MODALITA’ TELEMATICA

 

Recentemente mi sono trovato nella necessità di allegare in un giudizio civile documentazione fornita da un Ospedale e registrata in DVD, con un formato diverso da quelli previsti per il deposito telematico.

Non credevo si trattasse di un’operazione problematica, poi ho scoperto che questa eventualità non è prevista dalle norme sul Processo Civile Telematico e che il vuoto legislativo, se non efficacemente colmato, può determinare il panico amministrativo.

Certo, una qualche soluzione comunque si trova, quando personale di cancelleria e magistrati sono dotati di buona volontà ed intelligenza, ma sarebbe opportuno non affidarsi solo alle auspicabili qualità delle persone ed intervenire con prescrizioni di carattere generale, che consentano la certezza del diritto almeno nelle concomitanze burocratiche di un processo.

E’ per questa ragione che ho trovato molto appropriato il protocollo sul Processo Civile Telematico sottoscritto il 05 02 2019 da Magistratura ed Avvocatura della Corte d’Appello di L’Aquila e che, al paragrafo 8,  affronta la questione del deposito di file in formato non consentito dalle Regole Tecniche sul Processo Civile Telematico e lo risolve con questa disciplina:

 

La soluzione è condivisibile, non solo nel contenuto ma anche nel metodo, espressione di un dialogo collaborativo tra Magistrati ed Avvocati  che è indispensabile alla funzione giurisdizionale, la cui efficacia è determinata dall’apporto osmotico di tutti i soggetti coinvolti nel suo svolgimento, inclusi tra questi gli operatori amministrativi.

Alla Giustizia Italiana viene pronosticato un futuro nebuloso, forse funereo se permarrà questa assenza dello Stato, manifestata con normative inconcludenti ed incongruenti, preclusioni  alla meritocrazia,  prevalenza di obiettivi elettorali su quelli politici.

Ma non solo utopico ideale è la Giustizia, concreta come si presenta nei volti e nelle storie di quanti ne hanno fatto il loro mestiere, rischiando oggi di condividerne una sorte malevola.

La volontà, l’accordo, l’impegno intellettuale di questi credo siano  i pochi rimedi ipotizzabili, e nelle piccole questioni quotidiane a volte si manifestano: non bisogna temere di utilizzarli anche in quelle più complesse.

 

 

 


 


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