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giovedì 1 settembre 2022

LA STRATEGIA DEL KAPPA (Kutuzov o Kamikaze?)

 

Ricordo quando Silvio Berlusconi dichiarò che sarebbe voluto diventare un personaggio politico come Letta: naturalmente si riferiva a Gianni Letta, non certo al di lui nipote Enrico, il quale, invece, tutto sarebbe voluto diventare tranne che un personaggio politico.

Dalla fisiognomica e prosodia sembra proprio che il nepos non si trovi a suo agio nelle tribalità elettorali, dalle quali preferirebbe fuggire per inabissarsi nelle tiepide acque dell’accademia, accessibili solo ai suoi simili, dove studi, convegni e seminari avvolgono di un limbo esoterico gli acculturati.

Ma l’accademia, per essere economicamente remunerativa, richiede una propedeutica riconoscibilità pubblica, perciò il nepos si trova ancora costretto ad accapigliarsi con i tribuni della plebe, cercando di pareggiarne, se non la popolarità, almeno l’esposizione mediatica.

Ora gli toccano queste elezioni settembrine, e lui le affronta con l’abituale strategia, ovvero quella di evitare scrupolosamente ogni atto che potrebbe arrecargli un vantaggio.

Secondo alcuni, in questa scelta lui si ispirerebbe al Generale Kutuzov che, nella guerra tra Francia e Russia del 1812, finse di arretrare di fronte a Napoleone, per poi annientarlo clamorosamente.

Ma, secondo altri, si starebbe piuttosto ispirando ai Kamikaze giapponesi della seconda guerra mondiale, i quali, consapevoli della sconfitta, scelsero di esibire tutto il proprio coraggio andando a suicidarsi contro le navi nemiche.

Peccato che all’epoca non ci fossero gli smartphone: sarebbero stati selfie memorabili.

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