Powered By Blogger

martedì 18 giugno 2024

IL PREMIERATO NEL PALLONE


 

Il tema politico ritenuto più rilevante in questo periodo è quello relativo alla riforma costituzionale che consentirebbe l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, riforma sintetizzata nella formula del “Premierato forte”.

Come tutti gli argomenti di diritto costituzionale, anche questo sembrerebbe competere solo a chi ne è già esperto, dunque poco interessante per la maggioranza dei cittadini, i quali, però, sono gli unici che possono convalidare la riforma con il loro voto: insomma, il loro contributo sarà molto più rilevante di quello fornito da qualunque docente universitario.

Per provare a capire questa riforma può essere utile tentare un’analogia con il funzionamento di altre organizzazioni, le cui vicende, a differenza di quelle degli Stati nazionali, suscitano ancora interesse nella popolazione: ad esempio le società sportive del calcio professionistico.

La maggior parte di queste società, se paragonate alle forme di Stato storicamente esistite, possono essere definite come Monarchie assolute. Il loro padrone è infatti unico e nessuno lo elegge: il Presidente è tale perché ha conquistato-acquistato la società, nessun cittadino-tifoso potrebbe democraticamente farlo decadere, né esercitare i suoi poteri. Tra questi poteri c’è la scelta dell’allenatore (il Presidente del Consiglio), che il Presidente incarica di raggiungere la finalità tipica di quell’organizzazione, ovvero vincere più partite possibili; sarà l’allenatore il responsabile (politico) di strategie tattiche ed allenamenti.

Come nelle Monarchie, anche il tifoso-suddito ha scarsa influenza sull’attività delle società di calcio: può andare in Tribuna o in curva, può applaudire o fischiare, ma poco altro per contrastare il Presidente o l’allenatore; tuttalpiù potrebbe emigrare, scegliendo di tifare la Juve invece che l’Inter.

Alcune, ma rare, sono quelle società di calcio organizzate con forme analoghe alla democrazia parlamentare: tra queste ad esempio c’è il F.C. Barcellona, nel quale la proprietà non appartiene ad un Presidente ma è suddivisa tra quei tifosi che hanno acquistato quote della società attraverso il cosiddetto “azionariato popolare”. Questa pluralità di proprietari, per garantire la funzionalità dell’organizzazione, si riunisce periodicamente ed elegge il proprio Presidente, cioè il capo dello Stato, che avrà gli stessi compiti del Re in una Monarchia, purchè sappia conservarsi il gradimento dei soci-parlamentari.

Il Presidente eletto attribuisce il governo della squadra all’allenatore-Premier, con facoltà della maggioranza dei soci di lamentarsi dell’allenatore e costringere il Presidente ad esonerarlo.

Visto dunque come funzionano le Monarchie e le Repubbliche Parlamentari, quale tipo di organizzazione si verrebbe a determinare con la riforma proposta dal nostro Governo, ovvero l’elezione del Presidente del Consiglio da parte dei cittadini?

Torniamo al paragone con le società di calcio: con questa riforma tutti i tifosi, anche senza possedere quote sociali, hanno il potere di elezione diretta, ma non eleggono il Presidente della società, bensì l’allenatore…

E sarebbe veramente interessante (e divertente) vedere come potrebbe funzionare una squadra di pallone in cui c’è un Presidente al vertice ma l’allenatore è scelto dalla maggioranza dei tifosi, con l’ulteriore problema che, dopo averlo eletto, i tifosi non possono però scegliere con chi sostituirlo: se il Premier dovesse rivelarsi inadatto la squadra passerebbe automaticamente al suo vice-allenatore!

E’ chiaro che un allenatore portato sulla panchina per volontà popolare verrebbe ad avere un potere enorme senza doverne rispondere a qualcuno, dal momento che Presidente, soci e tifosi avrebbero perduto ogni efficace potere di controllo sulle sue scelte.

Non dovrebbe trascurarsi di considerare che, sinora, tranne un breve esperimento in Israele, nessuno Stato (e nessuna società di calcio) ha mai pensato di selezionare l’allenatore in base agli umori della curva, anche tenendo conto delle esperienze storiche. Perché in qualche passata Monarchia è capitato che il Re, timoroso degli ultras, si sia fatto influenzare nella scelta dei Governi, ma poi il campionato è stato un combattimento continuo, e non è finito benissimo…

Nessun commento:

Posta un commento

se vuoi commentare puoi utilizzare questo spazio