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martedì 4 giugno 2024

L'IRRESISTIBILE PIACEVOLEZZA DEL TRUFFATORE




 

Negli ultimi mesi tre interessanti documentari televisivi hanno raccontato le vicende di Giovanni Di Stefano, Massimo Bochicchio e Paolo Macchiarini.

Apparentemente, a parte l’italianità, i tre hanno poco in comune, visto che il primo era considerato un  influente avvocato di Londra, il secondo il miglior Brocker finanziario di Roma ed il terzo effettuava interventi di chirurgia toracica in tutto il mondo, soprattutto Stati Uniti, Svezia e Russia.

Hanno però una caratteristica comune: la loro brillante ed assai remunerativa attività professionale si fondava prevalentemente sulla capacità di ingannare i propri clienti o pazienti.

Di Stefano era  famoso come difensore di criminali internazionali, pur non essendosi mai laureato in legge; Bochicchio ha fatto sparire nel nulla i tanti milioni di euro dei propri investitori e Macchiarini sperimentava sui pazienti protesi artificiali che ne provocavano la morte dopo sofferenze atroci.

Altra cosa che accomuna i tre è l’enorme consenso sociale di cui hanno beneficiato: erano ospiti ammirevoli degli ambienti più esclusivi, affascinanti per donne di ogni stato civile, apprezzati dalle maggiori istituzioni del loro settore.

Mentre mentivano, falsificavano, truffavano.

Volendomi spiegare il segreto di questa loro capacità, sono arrivato a pensare che l’inganno è reso possibile dal bisogno di essere ingannati.

L’umanità, di fronte all’infinita incertezza del divenire, ha sempre ricercato sistemi che rendessero comprensibile e controllabile l’universo, illudendosi che l’intervento di Santi o Scienziati potesse vincere ogni irrimediabile accidentalità.

Nessuno teme le conseguenze dei propri errori, se lo protegge l’astuzia dell’invincibile avvocato, e puoi smettere ogni fatica, quando l’abile mediatore fa levitare il tuo patrimonio; nemmeno malattia e morte spaventano se il chirurgo capace di ogni miracolo è accanto a te.

Il raziocinio soccombe quando qualcuno offre di alleviarci dalle nostre responsabilità o dalle ingiurie del Caso, soprattutto quando la credibilità di questa offerta è rafforzata dalle immagini trasmesse da schermi, riviste o altri apparati di quel sistema informativo divenuto sistema propagativo.

Per la cosiddetta informazione è infatti molto conveniente che gli spazi tra una pubblicità commerciale ed un'altra possano essere riempiti con altra pubblicità, ufficialmente non commerciale, che lodi la vita e le opere dei moderni taumaturghi.

A proteggerci dagli inganni potrebbe servire la cultura, ovvero un patrimonio di criteri valutativi, faticosamente acquisiti attraverso il confronto con le idee di uomini eccellenti, per i quali non era sgradevole ricercare la verità.

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