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mercoledì 30 gennaio 2013

CARTINE (3)


GIUSEPPE MARANINI, "IL TIRANNO SENZA VOLTO"
Valentino Bompiani, Milano, 1963
"Penso che tutti i mali della giustizia italiana si ricolleghino direttamente o indirettamente alla nostra tradizione del giudice funzionario e cioè alla mancanza di piena e sostanziale indipendenza
del giudice. Il giudice funzionario deve guardarsi le spalle e deve fare carriera. Per conseguenza è costretto a rifugiarsi nel formalismo. Una sentenza ingiusta ma formalmente inattaccabile e dottamente motivata  non pregiudica la carriera. La pregiudica una sentenza coraggiosamente giusta e magari provveduta di una motivazione più aderente all'intimo equilibrio umano del caso da decidere, che armata di richiami giurisprudenziali; la pregiudica una sentenza in contrasto con il vento che tira. E tutti sappiamo che esiste un vento che tira politico o giurisprudenziale, oltre che un vento che tira. (...) La giustizia formalistica  e' necessariamente lenta, faticosa, costosa e irreale. Cammina bendata tra le imboscate procedurali e non è una dea alata, ma una torpida tartaruga."

lunedì 28 gennaio 2013

PSICHIATRIA DELLE FONTI


Ringrazio il Dott. Cesare Taraschi per aver illustrato agli avvocati del mio foro, lo scorso 25 gennaio, le modifiche al codice di procedura civile in tema di impugnazioni.
Esposizione precisa, chiara e tanto sincera da generare angoscia, visto che non ha esitato ad evidenziare tutta la confusione di norme contraddittorie, poco efficaci ed ancor meno comprensibili.
La mia angoscia e' stata tale da farmi pensare che la "classe dirigente" annidata tra Parlamento e Ministeri sia affetta da gravi alterazioni psichiche.
Pensavo anche a quanto fossimo ridicoli noi li' seduti ad ascoltare: duecento persone sufficientemente sane eppure tutte impegnate a cercare il senso di frasi che sembravano scritte da una  compagnia di psicolabili.
Immaginate se scoprissimo che, per un misterioso virus, parlamentari e Capi di Stato nell'ultimo ventennio avevano perso la capacità' d'intendere e volere.
Le leggi da loro approvate dovrebbero essere annullate?
E le sentenze pronunciate applicando quelle leggi?

giovedì 17 gennaio 2013

CARTINE (2)


Giuseppe Maranini, Storia del potere in Italia, Vallecchi, Firenze, 1967


"La democrazia dunque non solo non è e non può essere il mitico governo del popolo; ma, anche ricondotta alla sua accezione più concreta e realista, tuttavia non è e non può essere mai una acquisizione piena, stabile, definitiva, statica. Come la lotta contro la fame dev'essere rinnovata ogni giorno attraverso l'attività economica, così la lotta contro la servitù deve essere rinnovata ogni giorno attraverso il miglioramento delle istituzioni e il loro adeguamento a una meta difficile e non mai del tutto raggiunta, ne' del tutto raggiungibile. Solo un oligarca o un tiranno può parlare della democrazia come di qualche cosa di acquisito e di definitivo: si può essere certi che sotto un tale linguaggio sta nascosta merce di contrabbando. La democrazia, bene definitivo ed acquisito, non esiste e non esisterà mai, ma esiste la fede operante nella democrazia, e la insonne lotta contro la degenerazione delle istituzioni umane, per la loro riforma, per la loro ripulitura dalle scorie e sedimentazioni tiranniche, per la loro ricostruzione alla luce dell'intelletto, ma anche e sopratutto dell'esperienza: e cioè senza dimenticare mai la storia e i suoi insegnamenti"

lunedì 14 gennaio 2013

ABUSO D'UFFICIO? NO, SOSTEGNO FAMILIARE


opposizione all'archiviazione (pag. 1)
opposizione all'archiviazione (pag. 2)


Se doveste scoprire che, in una causa, il Giudice ed uno degli avvocati sono padre e figlio, non vi meravigliate troppo, tra qualche anno la cosa sarà considerata normale, se si dovesse estendere una prassi che comincia ad affacciarsi.
Per il momento, ad essere considerato normale è l’incarico per accertamenti su un immobile conferito dal giudice ad un tecnico che è anche progettista (o padre del progettista) del medesimo immobile.
Stentate a crederci? Questi i nudi fatti:
Nel giudizio civile tra la sig.ra Tizia ed il Sig. Caio viene nominato Consulente Tecnico di Ufficio il Geom. Pinco dello studio Pincopallino&Associati, costituito dallo stesso Geom. Pinco e da suo figlio, Ing. Pinco.
Si scopre poi che, mentre il Geom. Pinco svolgeva il suo incarico come consulente del Giudice, lo studio Pincopallino&Associati svolgeva per la Sig.ra Tizia l’incarico di progettare la ristrutturazione dell’immobile oggetto del giudizio civile.
In pratica, lo studio Pincopallino&Associati, prima si presentava suoi luoghi come consulente del Tribunale nella controversia tra Tizia e Caio, dopo qualche giorno vi ritornava come consulente di Tizia.
E non si può escludere che, per ottimizzare il lavoro, lo studio Pincopallino utilizzasse per il progetto della sig.ra Tizia le misurazioni effettuate durante la perizia.
Apprezzabile l'economicita' della combinazione, non la sua legalità, tanto che Caio denuncia Pinco alla Procura per abuso d'ufficio e corruzione in atti giudiziari. La notizia di reato viene però trasmessa ad un PM a zelo alternato, che non ha tempo per leggersi le sentenze di Corte Costituzionale e Cassazione Penale. Più comodo chiedere l'archiviazione.
Come avvocato di Caio mi oppongo all'archiviazione (VEDI ATTO RIPRODOTTO), e confido serenamente che il GIP vorrà perlomeno approfondire le indagini.
Niente da fare, con una gemma di decreto, brillante per logicità, il GIP ribadisce l'archiviazione ritenendo che “in relazione alle valutazioni effettuate non può ritenersi sussistente una violazione dei doveri d’ufficio, proprio perché trattasi di valutazioni”.
Insomma, chi è stato demandato ad effettuare delle valutazioni  si potrà sempre ritenere indenne dall’accusa di abuso d’ufficio, dunque non vi adirate se il giudice è padre dell’avvocato: la sentenza che vi riguarda sarà soltanto una valutazione…
La maggiore amarezza? Che PM e GIP siano entrambi giovani magistrati. Altro che rottamare il vecchio, qui c'è' da rimpiangere PONZIO PILATO!