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opposizione all'archiviazione (pag. 1) |
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opposizione all'archiviazione (pag. 2) |
Se doveste
scoprire che, in una causa, il Giudice ed uno degli avvocati sono padre e
figlio, non vi meravigliate troppo, tra qualche anno la cosa sarà considerata normale,
se si dovesse estendere una prassi che comincia ad affacciarsi.
Per il momento, ad
essere considerato normale è l’incarico per accertamenti su un immobile
conferito dal giudice ad un tecnico che è anche progettista (o padre del
progettista) del medesimo immobile.
Stentate a
crederci? Questi i nudi fatti:
Nel giudizio
civile tra la sig.ra Tizia ed il Sig. Caio viene nominato Consulente Tecnico di
Ufficio il Geom. Pinco dello studio Pincopallino&Associati, costituito
dallo stesso Geom. Pinco e da suo figlio, Ing. Pinco.
Si scopre poi
che, mentre il Geom. Pinco svolgeva il suo incarico come consulente del Giudice,
lo studio Pincopallino&Associati svolgeva per la Sig.ra Tizia l’incarico di
progettare la ristrutturazione dell’immobile oggetto del giudizio civile.
In pratica, lo
studio Pincopallino&Associati, prima si presentava suoi luoghi come
consulente del Tribunale nella controversia tra Tizia e Caio, dopo qualche giorno
vi ritornava come consulente di Tizia.
E non si può
escludere che, per ottimizzare il lavoro, lo studio Pincopallino utilizzasse
per il progetto della sig.ra Tizia le misurazioni effettuate durante la perizia.
Apprezzabile
l'economicita' della combinazione, non la sua legalità, tanto che Caio denuncia
Pinco alla Procura per abuso d'ufficio e corruzione in atti giudiziari. La
notizia di reato viene però trasmessa ad un PM a zelo alternato, che non ha
tempo per leggersi le sentenze di Corte Costituzionale e Cassazione Penale. Più
comodo chiedere l'archiviazione.
Come avvocato di
Caio mi oppongo all'archiviazione (VEDI
ATTO RIPRODOTTO), e confido serenamente che il GIP vorrà perlomeno
approfondire le indagini.
Niente da fare,
con una gemma di decreto, brillante per logicità, il GIP ribadisce
l'archiviazione ritenendo che “in relazione alle valutazioni effettuate non
può ritenersi sussistente una violazione dei doveri d’ufficio, proprio perché
trattasi di valutazioni”.
Insomma, chi è
stato demandato ad effettuare delle valutazioni
si potrà sempre ritenere indenne dall’accusa di abuso d’ufficio, dunque
non vi adirate se il giudice è padre dell’avvocato: la sentenza che vi riguarda
sarà soltanto una valutazione…
La maggiore
amarezza? Che PM e GIP siano entrambi giovani magistrati. Altro che rottamare
il vecchio, qui c'è' da rimpiangere PONZIO PILATO!