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sabato 10 novembre 2018

Ma possono gli avvocati risolvere i problemi dei Tribunali? (il caso Vallo della Lucania)


Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vallo della Lucania ha fissato al prossimo 16 novembre l’assemblea degli iscritti, per discutere sui disservizi che pregiudicano la regolare attività del Tribunale.

Gli incontri tra colleghi sono sempre interessanti e formativi,  a volte può dubitarsi  possano conseguire immediati effetti pratici,  non per incapacità degli interessati, ma per la posizione marginale che occupano nell’amministrazione giudiziaria.

Ad esempio: nella convocazione non si valuta positivamente il recente provvedimento con il quale un magistrato ha fissato le proprie udienze in orario pomeridiano; ritengo invece che questo provvedimento andrebbe elogiato perché dimostra una chiarezza ed una autorevolezza cui gli avvocati dovrebbero aspirare.

Chiarezza, perché il magistrato sfugge dalle comode posizioni di una regolarità solo apparente ed illustra, senza fraintendimenti o riserve, l’impossibilità concreta di affrontare nei modi usuali situazioni eccezionali.

Autorevolezza, perché esibisce un potere normativo sull’organizzazione giudiziaria che all’avvocato è invece precluso.

Non sono esperto in materia, ma dubito che il singolo avvocato o le sue rappresentanze locali e nazionali potrebbero ottenere, anche per eventualità straordinarie, quello spostamento degli orari d’udienza che, come dimostrato, può invece essere realizzato dal singolo magistrato.

Forse allora il problema da porsi, in una prospettiva più ampia, è quello di munire il libero professionista forense di un ruolo più incisivo nell’organizzazione e nella politica giudiziaria.

Il Consiglio Nazionale Forense ha proposto di dare rilievo Costituzionale all’Avvocatura: obiettivo da condividere, purchè non si riduca all’ enunciazione di un principio astratto ma determini prerogative nuove, rilevanti, e concrete.

Vorrei ricordare che l’attività degli avvocati è l’indispensabile nucleo vitale dell’Amministrazione giudiziaria: viene spesso sbeffeggiata come frenesia da azzeccagarbugli quell’attività fatta di citazioni, ricorsi, querele e difese d’ufficio senza la quale, però, non vi sarebbe necessità di alcuna udienza, ma nemmeno di cancellieri o magistrati: i Tribunali risulterebbero completamente inattivi e potrebbe serenamente procedersi alla loro soppressione.

Forse ne risulterebbe soppressa anche la Giustizia, ma quella, già si sa che è solo un’utopia.   

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