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venerdì 8 febbraio 2013

CRONACHE GIUDIZIARIE (1)


MILANO: CORRUZIONE E FAVOREGGIAMENTO TRA LE ACCUSE AL MAGISTRATO GIGLIO E AL POLITICO PDL MORELLI

Il giudice anti 'ndrangheta che rivelava tutti i segreti al boss

Condannato assieme a un consigliere regionale calabrese

Il più in vista nella corrente di sinistra di «Magistratura democratica» in Calabria. Il più stimato nella delicatissima Sezione delle misure patrimoniali di prevenzione, che presiedeva al Tribunale di Reggio Calabria firmando sequestri anche per centinaia di milioni alle cosche. Il più impegnato nelle iniziative anti 'ndrangheta, sebbene poi rivelatesi solo di facciata («fanno fico») alla spietata controprova delle intercettazioni.Ma da ieri il 53enne Vincenzo Giuseppe Giglio è anche un magistrato condannato in primo grado a 4 anni e 7 mesi per corruzione, rivelazione di segreto e favoreggiamento proprio per aver aiutato la 'ndrangheta con tre tipi di rivelazioni di notizie sensibili. La prima all'imprenditore delle slot machine Giulio Lampada, ieri condannato per associazione mafiosa e corruzione a 16 anni e 1,4 milioni di euro di risarcimento al Comune di Milano in solido con coimputati come Leonardo Valle (9 anni e 6 mesi), Maria Valle (3 anni e 3 mesi), Francesco Lampada (4 anni e 6 mesi), Raffaele Ferminio (7 anni). Boss giovane e rampante, Giulio Lampada, che con escort e vacanze pagate in hotel poteva già contare sul magistrato calabrese Giancarlo Giusti (4 anni a fine 2012 nel giudizio abbreviato costato 4 anni e mezzo anche all'avvocato Vincenzo Minasi), (…) È stato il pm Paolo Storari, dal giorno degli arresti nel novembre 2011, a prospettare il rapporto Giglio-Morelli come un «intreccio» nel quale «entrambi strumentalizzano la propria funzione pubblica per soddisfare reciproci interessi personali. Il magistrato chiede il favore al politico», e cioè «un posto fortemente operativo e non di mera rappresentanza» per la moglie aspirante a una poltrona Asl, «e il politico va all'incasso ottenendo informazioni vitali per il suo percorso politico», cioè l'informazione sull'assenza di formali indagini a suo carico: notizia che il giudice sembra attingere alla Direzione nazionale antimafia e comunica al politico mandando la moglie a spedire un fax da una tabaccheria di Reggio Calabria a una tabaccheria di Roma, (…)
Ferrarella Luigi
Pagina 23
(07 febbraio 2013) - Corriere della Sera

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