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lunedì 11 marzo 2013

PALAZZI MARZIANI


Salgo ad Agropoli sul treno delle 7,37; mentre leggo il giornale una donna piange al cellulare, parla una lingua straniera, dell'est- Europa. 
Sceso a Napoli Centrale mi avvio alla Metropolitana, una prima barriera la trovo sulle scale: la Circumvesiana ferma costringe tutti da questa parte. Un secondo argine, più impegnativo, per salire sul vagone. Un'aspirante passeggera dirige le operazioni: "Entrate nei corridoi!....Nei corridoi!...Se non saliamo tutti da qui non si parte!"
Dentro, stretto tra studenti che si sistemano la cresta ed extracomunitari  assorti, e' semplice rimanere in equilibrio, tranne alle fermate: a Montesanto sale addirittura una gita scolastica, chissà se avevano programmato una gita alla Città' della Scienza, ieri dissipata nel fuoco.
Procedendo verso Mergellina la calca si dirada, alla stazione percepisco addirittura un vago fremito di spazialità riconquistata.
Sbandiera un tricolore stinto, passandoci sotto accedo alla Corte dei Conti: la dilatazione degli spazi adesso e' violenta, sono proiettato oltre i limiti temporali.
Nel cortile una quiete assoluta, irreale, dalle ringhiere sorrisi e conversazioni serene.
C'è ancora un'argine, prima dell'ascensore, ma qui è tutto satinato, composto, cadenzato. Offro il mio tesserino di avvocato per un pass d'ingresso, corredato di molletta lucida ed efficiente, per non sciuparla la ripongo cautamente nella borsa. 
Al secondo piano tante porte, poche voci; due uscieri si aggirano morbidi, l'andatura inganna: sono spietati inquisitori che ogni tre minuti mi ripetono: "Lei chi è'?...Cosa deve fare?...Esibisca l'avviso...si accomodi ed attenda".
Mi accomodo su pregiato pellame, tra due olii del barocco napoletano, alti tre metri, larghi due, con pescatori scalzi che dispensano la loro merce a contadine in estasi.
L'aula è climatizzata, microfonata, ampia e vuota.
Ispeziono allora i bagni e trovo sapone liquido ed acqua calda.
Ripercorro il corridoio, ancora nessuna voce ma molti monitor accesi, da uno di questi vengo informato sul dramma di Cavani, che da cinque giornate non riesce a segnare.
Torno a sedermi ed attendo che sia dispensata la Giustizia.

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